“L’emergenza educativa trova risposte in una rete non di fili ma di persone” 24/26 febbraio – 2 marzo 2021

“L’emergenza educativa trova risposte in una rete non di fili ma di persone” 24/26 febbraio – 2 marzo 2021

“L’emergenza educativa trova risposte in una rete non di fili ma di persone” 24/26 febbraio – 2 marzo 2021

Nell’anno infinito dei ragazzi in lockdown, l’emergenza educativa sembra trovare risposte in una rete non di fili ma di persone. Gli adulti coinvolti nella seconda edizione del Progetto Rete Senza Fili, sono stati impegnati per un totale di 9 ore di formazione, gestite da 4 relatori per 34 partecipanti, tra docenti di Scuola Primaria e operatori sanitari. Unitamente a loro, una ventina di genitori ha aderito per due ore ad uno spazio di sensibilizzazione sulla cultura digitale mirato a favorire una maggiore consapevolezza sulle attrattive per i ragazzi della tecnologia in un tempo in cui solo questa è in grado di consentire quella presenza che viene ora negata nei luoghi della vita reale di sempre, sia scolastica che sociale. Le giornate di formazione hanno simbolicamente costituito quella mente di gruppo che contiene e comprende i fattori di rischio e di protezione attivi nello spazio di relazione esclusiva dei ragazzi con l’oggetto virtuale. Un oggetto che riempie il tempo della noia e che sublima il senso di solitudine. L’esperienza di riflessione comune e di mentalizzazione vissuta ha certamente prodotto dei benefici sulla psicologia degli adulti che hanno potuto sperimentare come il pregiudizio e il disagio, collegati alle molteplici connessioni della ragnatela virtuale, possa essere trasformato in risorsa sana con una  ricaduta positiva sulla mente narrativa e simulativa dei ragazzi che videogiocando imparano e crescono. Lo slogan che ne deriva è : “+ Giga + relazioni iperconnesse – demotivazione e disagio” con l’augurio di promuovere altri spazi di prevenzione “con e per mezzo” della tecnologia: nuovo campo giochi evolutivo online! La tecnologia è infatti fondamentale nei luoghi del sapere e dell’apprendimento. Essa non può essere esclusa dai contesti educativi perché la sua presenza è pervasiva fuori e sarebbe fatale ignorarla dentro, sempre che appunto poi questa separazione tra dentro e fuori, proprio per questo fatto, non finisca per saltare. Deve entrare come strumento attraverso cui dare forma a un sapere autentico, sapere creativo, frutto dell’interpretazione delle narrazioni e delle immagini che fanno il reale e devono essere rivisitate e ricreate dentro il mondo educativo. Buona passione digitale a tutti!

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