Laboratori sulle nuove tecnologie di Cà Dotta – Veneto

Laboratori sulle nuove tecnologie di Cà Dotta – Veneto

Laboratori sulle nuove tecnologie di Cà Dotta – Veneto

All’interno del progetto rete senza fili i laboratori di Cà Dotta www.cadotta.it gestiti dalla AULSS 7 Pedemontana della Regione del Veneto, ha progettato e messo a disposizione delle scuole un percorso dedicato alle classi seconda della scuola secondaria di primo grado. Il percorso definito delle nuove tecnologie affronta in quattro momenti laboratoriali, i temi legati all’uso, ai limiti e alle opportunità derivanti dalle così dette nuove tecnologie. 

Per decenni le dipendenze sono state associate all’uso di sostanze psicoattive. Negli ultimi anni la comunità scientifica ha individuato comportamenti patologici associati a un’attività o a un comportamento, evidenziando la presenza di nuove dipendenze o dipendenze comportamentali. Le indagini sul gioco d’azzardo si sono moltiplicate, portando in breve tempo al riconoscimento del Disturbo da gioco d’azzardo, descritto nel DSM 5.

Nuove Tecnologie: la dipendenza da Internet (IAD – Internet Addiction Disorder) pur non essendo stata inserita come categoria diagnostica all’interno del manuale, è stata oggetto di un’attenzione crescente da parte degli esperti. Si tratta perlopiù di un superinvestimento nelle attività online, che satura il tempo e le energie dedicate alle altre sfere esistenziali, accompagnandosi a incapacità di controllo, sintomi astinenziali e talvolta a fenomeni di ritiro sociale. L’attaccamento allo smartphone è simile alle altre forme di dipendenza, causando interferenze nella produzione della dopamina, il neurotrasmettitore che regola il circuito della ricompensa, portando a innalzare i livelli di questa sostanza ogni volta che compare una notifica sul cellulare. All’interno di tale macro-categoria di comportamenti rientrano: il gaming, che sarà prossimamente incluso nell’ICD-11 (lnternational Classification of Disease) come Gaming Disorder ed è riconosciuto come meritevole di ulteriori approfondimenti dal DSM-5, la dipendenza da relazioni virtuali (cyber-relational addiction), la dipendenza dal sesso virtuale (cyber-sex addiction) e il sovraccarico emotivo (information overload) caratterizzato dalla ricerca ossessiva di informazioni sul web.

Sebbene tali forme di comportamenti problematici siano diffuse in tutta la popolazione, particolare attenzione è stata rivolta alla fascia adolescenziale, soprattutto ai “nativi digitali” (Prensky 2001) il cui accesso alla rete è concomitante all’ingresso nel più ampio mondo sociale. Secondo un’indagine recente, i bambini oggi imparano a utilizzare correttamente un computer prima di apprendere a nuotare, ad andare in bicicletta o ad allacciarsi le scarpe (AVG, Digital Skills Study 2010). I dati ISTAT ci dicono, inoltre, che il 94% dei giovani tra i 15 e i 17 anni usano internet e che l’82% lo fa tutti i giorni (http://dati-giovani.istat.it/Index.aspx?QueryId=15760). Da un lato, le tecnologie mediali costituiscono una grande opportunità informativa e formativa per i giovani, permettendo l’accesso a una mole sconfinata di informazioni e di esperienze e consentendo nuove forme “relazionali”. Per gli adolescenti, alle prese con i difficili compiti di sviluppo, Internet rappresenta un ambito dalle grandi potenzialità per la comunicazione tra pari, l’esplorazione identitaria e il processo di socializzazione, grazie alle possibilità auto-espressive offerte da alcuni suoi applicativi. Tuttavia le i cambiamenti nelle modalità comunicative e relazionali non sono esenti da rischi evolutivi.

D’altro lato, l’abuso della tecnologia può provocare gravi interferenze nella vita quotidiana, con conseguenze sulla salute mentale dei soggetti: sulla dimensione emotivo-affettiva, sull’autostima e sull’interazione con la realtà (Perrella, Caviglia 2014). L’uso di applicazioni quali WhatsApp limita l’apprendimento di adeguate capacità relazionali; di fatto quando si comunica con messaggi si usa solo il 25% della comunicazione e si rinuncia alla comunicazione extraverbale che rappresenta il 75% della sfera comunicativa. Di fatto è un non allenarsi a comunicare vis a vis.

Inoltre, l’aumento del rilascio di dopamina, legato all’indice di popolarità nei social o all’uso di videogiochi tipico dell’adolescenza può indurre i giovani più facilmente a forme di dipendenza.

Gli interventi finalizzati alla prevenzione di comportamenti a rischio devono tenere conto dei rapidi cambiamenti che intervengono tra la preadolescenza e l’adolescenza, in particolare negli anni della scuola secondaria di I grado, e risultano essere efficaci, se adeguatamente calibrati sul target, già a partire dalla pre-adolescenza (Thomas, Dimitrov, 2007). Da diversi anni l’OMS incoraggia l’adozione di modelli di promozione della salute basati sullo sviluppo delle Life Skills, intese come competenze per affrontare i problemi quotidiani che si presentano sul piano personale, relazionale e sociale. Particolarmente importante risulta il potenziamento del senso di autoefficacia nel valutare criticamente la pressione dei pari e l’adesione passiva a modelli imposti da altri (AA.VV., 2010; Briones et al., 2006; Faggiano et al., 2007, 2008).

Nel corso del presente anno scolastico covid influenzato, i laboratori sono stati trasformati in laboratori online, condensati in due ore con due momenti pre e post intervento gestiti dai docenti attraverso stimoli e materiali forniti dagli stessi laboratori di Cà Dotta. Il risultato in termini numerici è stata la partecipazione di 6687 studenti ai laboratori online dedicati alle nuove tecnologie.

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