I videogiochi hanno da tempo assunto un ruolo centrale nella vita dei giovani e di alcuni adulti, ma è sempre un “male”? Recentemente, ci siamo imbattuti nel podcast di Rudy Bandiera, “The Gamer. I videogiochi fanno bene o male?”, che ha suscitato in noi riflessioni approfondite sul tema dei videogiochi, spingendoci a esplorare il dibattito in merito a eventuali effetti nocivi o meno e soprattutto quale impatto abbiano i videogiochi sui giovani.
Vogliamo affrontare in questa sede la questione con un approccio oggettivo che riconosca i benefici proposti dall’utilizzo consapevole dei videogiochi. Una scelta oculata può stimolare lo sviluppo cognitivo e sociale dei giovani. Giochi educativi, ad esempio, offrono opportunità di apprendimento in settori come la risoluzione dei problemi e la creatività. Inoltre, numerosi giochi promuovono la collaborazione e la comunicazione, le amicizie e il rinforzo positivo, incoraggiando lo sviluppo delle competenze sociali.
Il podcast menziona diversi casi in cui il gioco ha assunto funzioni educative, di crescita e di socializzazione: racconta di un ragazzo che ha approfondito la storia del “Rinascimento” e di un altro che ha rinforzato il legame con il padre sfidandolo in seguito all’allenamento con amici. Un numero ingente di giovani, inoltre, rafforza e costruisce legami e amicizie solide tramite Discord, un’app di messaggistica istantanea in uso tra i gamer, come racconta un articolo su Internazionale.
Tuttavia, è importante considerare anche l’inevitabile preoccupazione che sorge se si fa un uso scorretto dei videogame. Il rischio è di sviluppare dipendenza da essi; tant’è che l’OMS ha inserito la dipendenza da videogiochi tra i disturbi da attenzionare (https://www.valigiablu.it/oms-videogiochi-dipendenza/).
Abbiamo sorriso e anche riflettuto ascoltando Bandiera nel podcast, il quale ha correttamente proposto il confronto tra la cameretta di un ragazzo del 2020 e quella di 60 anni fa: gli elementi che la compongono sono sostanzialmente diversi, certamente la tecnologia occupa una posizione importante, mentre se pensiamo ad alcune classi scolastiche la differenza rispetto al passato non è così evidente. I nativi digitali vivono nel presente veloce e super digitale, e questo ci pone di fronte alla necessità di ripensare al tema guardandolo con lenti differenti: “attenzionare” il tema, infatti, ci dà la possibilità di informarci e individuare, nella mole di notizie disponibili, elementi utili a costruire insieme delle buone prassi. La chiave è la consapevolezza, l’uso oculato dei videogiochi può contribuire positivamente allo sviluppo dei ragazzi, essendo un elemento perfettamente nelle loro corde. L’approccio responsabile, con un coinvolgimento attivo da parte delle figure di riferimento, e una selezione accurata dei contenuti, è fondamentale per garantire un’esperienza di gioco positiva che offra opportunità di apprendimento e intrattenimento sano. Con il mondo dei videogiochi in costante evoluzione, è essenziale guidare i giovani attraverso questa esperienza in modo informato, sfruttando al massimo le opportunità educative che i videogiochi possono offrire.